Un gioco bello (particolare) ma lento (un po’ troppo) adatto a tutti i palati (invece no)
Monument Valley 2 è un bel gioco! Questo è quello che potete leggere ovunque su internet. La realtà è che è bello, sì lo è, ma anche che non è un gioco per tutti.
Vi spiego perché. Perché è un gioco fatto di attese e di ragionamento, di lunghi cammini e attese, di scelte intelligenti e attese. Un’esperienza che quindi per sua stessa natura si adatta poco al concept tipico dei giochi per smartphone fatto di adrenalina e velocità d’esecuzione.
È vero si gioca in modo assolutamente intuitivo ma richiede un livello di attenzione e immersione decisamente maggiore rispetto la media dei giochi presenti sugli app store.
L’idea alla base del gioco è molto semplice, compiere un viaggio suggestivo cercando di completare dei quadri composti da mappe di gioco che si sviluppano in verticale e con le quali sarà necessario giocare con la prospettiva al fine di creare “percorsi metafisici” capaci di portarci alla fine del quadro. Il procedimento è sempre il medesimo ma le mappe sono fortunatamente tutte molto varie e spingono sempre ad attivare la nostra pigra materia grigia.
Un gioco da giocare con le cuffie per immergersi completamente nelle splendide atmosfere astratte e metafisiche e per godere al massimo dell’ottimo accompagnamento musicale.
Personalmente non ho percepito tutta la stessa poesia che invece ho percepito in altre opere simili e sono giunto alla fine dell’avventura un po’ stanco, quasi disinterassato.
Insomma un gioco perfetto per occupare un po’ di tempo in queste lunghe pallosissime giornate di quarantena ma vi ho avvisati, non è un’esperienza adatta a tutti e può facilmente stufare. Mi rivolgo sopratutto agli accaniti giocatori di smartphone games che generalmente cercano gameplay più dinamici e cazzuti.
[appbox googleplay com.ustwo.monumentvalley screenshots]
Già è vero infatti io del tutto a caso lo avevo trovato gratis e pensare che costa più di minecraft